Durante il cammino della vita
spesso mi capita di sentirmi Atlante,
sfibrato e schiacciato dal peso
di questo mondo alla frutta e pesante.
Il mio desiderio più grande
è che quest'immagine si trasformi,
unendomi a innumerevoli mani
che mi facciano sentir più lieve il peso,
e tener tutti assieme il mondo sospeso
con piccole responsabiità condivise,
piuttosto che sentir seduti i deretani
del popolo mondiale intero su di esso,
ad aggravar la schiena e la forza
di chi lotta ancora a sostenerlo.
O Universo divino, che vedi tutto,
tutto senti e tutto vivi,
ti prego, accogli i mio appello,
e lasciami incontrare quei guerrieri
le cui vertebre e braccia e cuori,
arditi di amor compassionevole,
piangono nell'anima, e mai mollano,
a costo di morir schiacciati,
a costo di morire appesantiti.
Sì che tutti insieme
possiamo afferrare questa Terra,
uniti in girotondi di pace,
spostandone gli orizzonti,
verso l'alba dopo la lunga notte
dell'umanità infestante e parassita,
gettando semi di speranza,
e diffondendo forza vitale,
che all'umanità pur manca adesso,
od ognuno crede di sentirla mancare...
Siamo scintille divine,
non lasciate solo quest'animo antico,
che vi ama tutti, e a tutti è amico
e sa per certo che ve ne sono altri
come lui, e li cerca, ma camminando
piano, a fatica e col fiatone,
quando a tutti, uniti, basterebbe
soffiare per cambiare direzione.
Umanità, risvegliati e combatti,
non con le armi, ma con rivoluzionari atti,
che segnino la storia ed il destino
partendo dal più piccolo bambino,
che in noi è nascosto, lasciando andare
il vecchio rassegnato che hai dentro,
lasciandolo morire, che ormai è morto,
e riprendi a soffiare sul cuore,
rifiutando questo mondo storto,
destinato a crollare per far spazio
a nuove prospettive e a un uomo
sazio, felice e spensierato,
pensiero che oggi ci è rubato,
impossibile e distante.
Lavorare alla Creazione, partendo da zero
è l'unico cammino, un lungo sentiero,
di cui forse mai vedremo i frutti,
in vita, dopo aver lasciato,
che sporcassero Terra, animo, spirito,
piccoli uomini, avidi e abbietti,
mentre dormivamo nei nostri letti
della coscienza, che scappa
con ali ai piedi guardando quest'orrore.
Ravviviamo il fuoco, e combattiamo assieme,
aboliamo i confini e le catene,
togliamo agli altri ogni potere,
di assumere per noi ogni responsabilità.
E' solo con amore e dignità,
con ingegno e con abilità
che usciremo d questa condizione,
lasciando crollare le strutture
dell'ordine costituito antico e prepotente.
O universo, dammi un segno d'amore...
