Buongiorno, Eros, che siedi alla mia tavola.
Tu giochi a fare Zeus dall'alto di una nuvola,
comandi i destini, gestisci gli appetiti,
rendendo semidei chi co' dardi hai colpiti.
Che poi, espresso o negato, l'amor si realizzi
dipende dagli esseri che tu ipnotizzi.
Unico Dio gentil,figlio di Pòros e Pènia,
colpisci senza pietà, e mai non chiedi venia.
Tu, che al core, ratto t'apprendi sognante
riporti speranza e pace in un'istante.
Amplifichi le vie che rendono immortali,
Ci unisci in uno sol, e poi dispieghi l'ali.
