Sbatto le alucce, piccole e corte,
non sento incombere la morte:
allegro, piccolo e frenetico,
lungi da me apparir patetico;
suggo la linfa di ogni bel fiore,
sporco il becco di tutte le spore,
baciato e illuminato dal sole,
non v'è più nulla, fuori, che duole.
Mostro a tutti colori sgargianti,
mai più avrò paura dei giganti,
senza dolore o preoccupazione
vivo la vita come un'adone,
minuscolo uccello, quasi insetto
tornado che si lancia di getto.
Vivo di profumi e di colore,
l'arcobaleno che porto in cuore
mai più potrà sentirsi appiattito
in frequenza di un grigio sbiadito.
Di sola bellezza mi alimento,
libero vivo d'ogne tormento.
Viva la musica e l'allegria!
Celebro, vivo, la vita mia,
pervasa e ricca d'ogne profumo!
Più non mi fermo, nè mi consumo.
