Lasciami andare, spiccare il volo,
Non v'è più nulla ch'io desideri
se non restare eternamente solo
con l'unico in grado di soddisfare i veri
miei bisogni intimi e nascosti:
me stesso.
Dell'universo esplorerò tutti i posti,
ad ogni fiamma avrò libero accesso,
ma lontano, lontano dall'amore,
dall'illusione e la speranza che scavano
profondi vuoti e strappi al cuore,
ove un tempo i fiori sbocciavano.
E' morto il bambino innocente,
il freddo penetra ora le Sue ossa,
il rifiuto d'ogni goccia dell'indecente,
piccolo Mondo di cui cercava riscossa.
Non salvarlo, Dio, non amarlo!
Ognuno teme la tua magia, e la spezza.
Il Tuo Dono... son riusciti a sabotarlo!
Non hai più potere qui, solo amarezza.
Allontanati, Padre, dalla tua Creazione
ormai giunta alla fine dei tempi; fuggi,
che non tocchi la purezza Tua la corruzione!
Ma tu, come un bimbo, ti struggi,
e provi pena e compassione per i Figli,
che t'uccisero come Zeus con Crono.
Tu moriresti per loro, e meravigli
nell'Amor tuo, che pur prono
e sopraffatto dall'ingratitudine,
imperterrito lotti ancora con ardore,
e forgi ancora il tuo Regno sull'incudine
per salvarlo dalla tristezza di cui muore.
