Esci di casa, col tuo bianco cappello
di paglia di Firenze, e la larga tesa
fa ombra sugli occhi e sul tuo collo.
Sorridi, illuminando il Mondo e, accesa,
cammini nel prato, in punta di piedi,
che nudi godono del fresco primaverile.
Sistemando il tuo tubino bianco, siedi
e, beandoti della tua innocenza puerile,
apri il tuo libro al Sole, e godi della brezza,
e la tua mente viaggia, immaginando,
rendendoti eterea. M'ispiri una carezza
e mi avvicino, scoppiando e sognando
che quell'attimo duri eternamente.
I tuoi capelli neri sciogli, e ancora
sorridi, spelndendo e illuminando il sole
con gli occhi tuoi curiosi ed innocenti.
Poi mi risveglio, ad asciugarmi il pianto...
