Ciò c'odo e scorgo,
caldo brivido sulla mia pelle gelida.
fremito potente che mi percuote violento
è impaurita meraviglia, festoso terrore,
infinito mistero prepotente.
Non v'è nulla ch'io possa,
se non pazientar, passivo,
subendo gli sviluppi inesorabili del tempo.
Una piuma, in balia del capriccioso vento
ch'è la vita.
Ogni mio sforzo o ribellione,
tentativo di penetrazione decisionale,
non fa che sballottarmi ancora,
ancor più forte, ancor più impotente.
Nè dare, nè avere, nè vivere.
Ciò che posso è gioirne, o maledir la vita.
Una piuma, malinconica e triste
In balìa del vento.
