Silenti fra campi di grano,
Sepolti sotto la neve,
Mucchi di corpi ammassati,
Lo specchio dell'indifferenza.
Seminudi, con le zappe in mano,
Rassegnati, perchè si deve,
Fra torture di mille soldati,
Lo specchio dell'indifferenza.
Senza cibo e senza pisciare,
Senza più neanche dignità,
Straziati nel fango e nel sangue,
Il frutto dell'indifferenza.
Rende liberi lavorare,
Del futuro più nulla sarà,
Mentre crolli, lo stomaco langue,
L'indifferenza ti ucciderà.
Venner presi e bruciati nei forni,
Bastonati, presi per il culo,
Quante anime morte li dentro,
E dal ramo cantava il merlo.
La paura imperversò per giorni,
Tra i cadaveri vola un cuculo,
Neanche una lapide, nemmeno un feltro,
Un mondo migliore, potremo vederlo?
Oggi si può solo ricordare
Chi non ha più nè volto nè nome
E non si può più riparare
Troppo comoda la redenzione.
Che si sveglino le coscienze
È arrivato il tempo di cambiare,
Che l'anima prenda vita
Per tornare ad un mondo di pace.
Difensori delle mattanze,
Che continuate ancora a celare,
Che sfruttate la mente assopita
Per gestirci come vi piace.
Portatori di democrazia,
Camuffati di fronte alla gente,
In realtà abili dittatori
Che temete il nostro risveglio.
Di vite umane fate razzia,
Non v'importa di chi è innocente,
Ma il mondo che ognuno ha dentro
Di questa falsa favola è meglio.
