Trafiggimi pure con lance dorate,
uccidimi pure, ne ho abbastanza
di bugie, promesse e puttanate,
del mio dolore e la mia sofferenza.
Fonte di fuoco che mi incenerisce,
pria mi travolge, poi mi rifugge,
prima promette, dopo tradisce,
pria mi ravviva, poi mi distrugge.
Nemmeno Amor chiama giustizia,
e il nichilismo buio bussa all'anima,
risucchiandomi a vortice, con mestizia,
rubando la mia allegria leggerissima.
Anche tu fuggi, che millantasti tanto amore,
credibile tantissimo, da parer sincera e pura,
e mi lasci adesso solo, a contar le ore
e contemplarmi tutta questa fregatura.
Apollo, Zeus e Marte, travolgetemi,
venga a farmi visita anche Bacco,
e, assieme, dalla tristezza distoglietemi,
portatemi con Voi, sull'Olimpo, all'attacco,
che d'essere umano Eros m'ha stufato,
promette e non mantiene, quel gaglioffo
facendosi gioco del malcapitato
e maneggiando l'arco in modo goffo.
