Dolce e materna, io sempre amo
le tue cure e le forme ottentotte,
le volte in cui ci coccoliamo,
di giorno distanti e vicini di notte,
l'insopportabilità della tua insicurezza,
l'apparente forza volitiva dei tuoi toni
la tua carezzevole, immensa dolcezza
il terrore che sai incutere se tuoni.
Tu mi prendi come guida e mi idealizzi,
ma è sì gentile e mite la mia natura
e non comprendi quanto tu, qui, mi realizzi,
conscio che senza di te sarebbe dura.
L'aspetto morbido dello zucchero filato,
lo sguardo dolce da piccolo cerbiatto
riescono, amore, a togliermi 'l fiato
ed è soltanto per te che ancora combatto.
Se non fossi piombata qui, io credo
che da tempo mi sarei arreso, ormai,
perché in questo mondo più non vedo
chance di libertà, cui sempre anelai.
Eppure sono forte, perché con le tue mani
mi curi, mi accarezzi, mi nutri e mi sostieni
mi dai nuova speranza, pensando al domani,
fatto di avventura, lavoro e giorni pieni.
T'amo, piccolezza, e non sai quanto;
sembro così ermetico ai tuoi occhi
perchè di tempo, per me, ne prendo tanto
ma brividi mi dai, da anni, quandomi tocchi.
