...e poi, finalmente, la pace
In mezzo al mare in tempesta.
Tramonta il giorno del sogno,
Lasciando il posto alle luci
Dell'ineluttabile e del Reale.
Mi sono intossicato con antrace
Dell'illusione, ed ora resta
Ciò che c'è, col suo bisogno,
E riprendo, centrato, il taglia e cuci
Mettendo via un momento l'ideale.
Delirio di onnipotenza, scollegato
Dalla vita e il mio rifugio
È stato sempre l'immaginazione,
Poiché ogni limite, in me, ho abbattuto.
Adesso ricomincio, più posato,
A scavare con costanza il mio pertugio
Per fuggire dalla mia stessa finzione.
E non mi sento più così mietuto,
Ed è forse questa la vera magía:
Tutta la vita a cercar l'impossibile
E la pace era qui ad un passo
In attesa paziente d'esser vista!
La vedo, adesso, questa vita mia,
E sento che davvero tutto è possibile,
Fermo e saldo come un sasso
Mi centro davvero e ritorno in pista.
E sento all'improvviso il flusso del tempo,
Che dispotico e amorevole non lascia scampo.
