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Vortici di specchi

2023-10-26 03:02

homo vivo giuseppe rago

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Vortici di specchi

Cosa è profondo? Cos’è superficiale? Cosa è sentito? Cosa è mentale? Confini indefiniti, sfumature di colori non v’è interiorità che non si rifletta fuori.

Cosa è profondo? Cos’è superficiale?

Cosa è sentito? Cosa è mentale?

Confini indefiniti, sfumature di colori

non v’è interiorità che non si rifletta fuori.


 

E la risposta giunge, nel silenzio 

in un profumo di caricatura

che ubriaca come assenzio

ciclica ripetizione di natura.


 

Ognuno è ciò che È, senza colpa alcuna:

riconoscerlo è arte, esperienza di lacuna

che si perpetua nel vuoto del nulla

fino a morte, da quando siamo in culla.


 

Oro non è ciò che trasuda luccicanza;

esso è solo espressione di mancanza.

Pianeti che orbitano in cicli incompatibili

rivelando in vita le realtà più terribili.


 

È così che natura si piega ai paradossi,

ciò che appare mai è, e veniamo percossi

similmente a Paolo e Francesca, innamorati

fugacemente ci si specchia, poi siamo allontanati.


 

Vita esprime in pianto un’insensata commedia.

Ridiam del nostro amore per la comica tragedia.
Cinismo, schizofrenia, sarcasmo e dolore,

allegria, estasi, empatia e rumore. 

Non v’è nulla da capire, signori spettatori,

Spegnete pure le menti e i vostri cuori.
Siamo isole senza speranza di comunicazione,

ali spezzate, barcarole senza più timone.


 

Abbandonate ogni pretesa, questo è l’inferno,

letargo dell’Essere, lungo il grande inverno.

Fate in vita, pertanto, ciò che più vi piace,

dannazione colpirà colui che cerca pace.

Costretti all’inversione di ogni essenza,

condannati a cercare briciole di felicità,

che si perde in labirinti, e di lei senza

si continua a vorticare con teatralità.

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